domenica, marzo 16, 2014

INTERVISTA a VIBEKE ELSKE #1

Rubrica(più che altro il titolo e l'aggiunta bonus)ideata da me. Posterò interviste trovate in rete e poi tradotte dalla sottoscritta e se sono fortunata, potrò avere l'onore di porre le mie domande agli autori/autrici

Ma come sono felice! *w* Finalmente una bella intervista dal "vivo"! Ringrazio anche in questo post la gentilissima Vibeke Elske, autrice di Century Child, che mi ha dato 10 minuti, se non di più, del suo tempo :D Dal momento che nei post precedenti ce n'è uno dedicato con il giveaway e 2 parole in croce per..., ho pensato che un'intervista non sarebbe stata male e siccome quel post era già troppo lungo era preferibile postare l'intervista nella sua rubrica :3 
vocina interiore: confessalo pure che volevi mettere quel jigglypuff reporter, ste 
blogger: tsk!

Benvenuta nel mio blog Vibeke e ancora non finisco di ringraziarti per aver risposto alle mie domande. Ed ecco la seguente intervista:

1. Vibeke Elske...Che nome particolare! :) Mi piace molto! Sei originaria della Russia, Repubblica Ceca o simili?
E' un nome scandinavo, in realtà. Norvegese, per la precisione. Vibeke è un nome di cui mi sono innamorata grazie alla musica, quando a 16 anni ho iniziato ad ascoltare i Tristania e la loro vocalist di allora si chiamava proprio così. Da quel momento è diventato il mio nickname e, più avanti, nome d'arte. Elske, anch'esso termine norvegese, significa "amore", mentre Vibeke ha l'accezione di "guerra", che mi si addice molto in quanto a personalità. Il contrasto mi piace molto. Le mie origini, invece, sono italianissime (sono nata in provincia di Milano, 26 lunghi anni fa), anche se sospetto da sempre che la mia anima provenga da molto più a nord di Milano. :)

2. Evito sempre le storie che parlano di angeli ma questo mi ha subito intrigata. Veramente una trama interessante e originale. Come ti è venuta l'ispirazione?
Il concetto di angeli di questa storia è un po' diverso dalla classica concezione che circola su di essi. In Century Child Angeli e Demoni sono due razze tanto diverse quanto in realtà simili, un po' come le etnie del nostro mondo: hanno moltissimo in comune, ma possiedono anche poteri diversi, inclinazioni emotive diverse e modi diversi di sentire. Eppure convivono quasi come una sola entità. Quasi. L'ispirazione per questa storia mi è venuta un giorno mentre, tornando verso casa da Milano su un autobus, guardavo il paesaggio esterno, così grigio e squallido, e mi è venuta voglia di verde e aria fresca, di luoghi affascinanti. E in men che non si dica questi luoghi si sono popolati di città, e le città di personaggi, e i personaggi hanno avuto le loro vite. Il primo a "nascere" è stato Lucius, con il suo fascino da ragazzaccio sornione e la battuta sempre pronta, poi è arrivata Regan, che è parecchio cambiata rispetto a come la avevo pensata all'inizio, e poi ancora Shin, che si è invece creato da solo, quasi, con tratti e caratteristiche molto precise, che lo rendono a tutti gli effetti figlio di molti personaggi maschili che ho amato.

3. Descriviti con 4 aggettivi e perché.
Sognatrice (che non è un aggettivo, ma concedetemelo, perché è davvero la parola che meglio mi descrive); selettivamente egoista (perché sono egoista e non poco, ma per quella manciata di persone che amo davvero darei anche l'anima), testarda (sono dei Gemelli, le stelle dicono che sono nata per essere una testona... io dico che lo sono e basta, e a volte fin troppo), indipendente (sia nel modo di pensare che di vedere il mondo, sia per quanto riguarda la socialità: non disdegno la buona compagnia, ma amo molto la solitudine).

4. Da quel che ricordi, con quale titolo ti sei avvicinata al mondo della lettura?
Risposta sincera? Ho iniziato ad appassionarmi alla lettura con la collana Piccoli Brividi quando ero alle elementari e da lì è stato un crescendo di abbuffate letterarie. L'amore vero però l'ho scoperto con Tolkien e con J.K. Rowling, che mi hanno regalato universi immensi e meravigliosi in cui perdermi e sognare (e soffrire). Prendete in mano la prima delle mie tre copie de Il Prigioniero di Azkaban e vi sembrerà un pezzo di antiquariato: copertina logora, pagine consunte e ingiallite, rilegatura che inizia a indebolirsi... potreste farvi un'idea di quale sia il mio libro preferito. ;) Amo molto anche Jane Austen (che sembra una citazione quasi dovuta, ma è una dei pochissimi autori che riescano a scrivere di personaggi femminili che non mi risultino odiosi), Suzanne Collins, quel sadico talentiuoso di George Martin... e sarà meglio che mi fermi, o potrei dilungarmi un po' troppo.

5. Quanto tempo hai impiegato con la stesura del romanzo?
Un anno, se contiamo il tempo dedicato a Innocence come romanzo concepito come tale. Prima, c'erano idee e sprazzi di scenari, appunti di personaggi e vicende che con il tempo si sono accostati, evoluti e infine consolidati in una linea temporale che alla fine ho deciso di distribuire su cinque volumi. Molto dipende dalla Signora Ispirazione, che va e viene a suo piacimento, ma non disfa mai i bagagli... quindi basta pazientare un po' e lei torna sempre.

6. Ci sono molti lettori impazienti, tra cui sicuramente io, del seguito, a che punto sei?
Temptation è in fase di stesura. Sono circa a metà, ma in realtà potrei dire anche più avanti, perché ho una tonnellata di fogli volanti strapieni di bozze e anche interi capitoli molto molto futuri. Lavorando dalla mattina alla sera, il tempo da dedicare alla scrittura non è tantissimo, ma ho sempre il mio Grillo Parlante di fiducia che mi ricorda con fede e costanza che lei "aspetta sempre" un nuovo capitolo. Quindi procede bene. :)

7. Quale è il tuo genere preferito e perché?
Adoro il Fantasy in tutte le sue forme, anche se il sottogenere che prediligo è il fantasy classico, con creature improbabili e leggendarie, grandi spazi aperti e costruzioni antiche, guerrieri in armatura e cavalli, carrozze, abiti lunghi... mi piace viaggiare lontano e in grande. ;)

8. Quali sono gli autori che hanno influenzato il tuo modo di scrivere?
Avendo sempre letto molto e molti autori con stili abissalmente opposti, non saprei ricondurre il mio stile a un autore in particolare. Ho sperimentato parecchi stili narrativi, dal più crudo e personale che si accosta più a Isabella Santacroce, a quello più libero e scorrevole che emerge quando devo raccontare storie nuove, che ho creato ma non vissuto. Scrivo molto anche in inglese, per lo più fanfiction e poesie che servono a me come valvola di sfogo. Per quel che riguarda la mia scrittura in generale, semplicemente scrivo quello che vedo nella mia testa, senza pensare a come: mi limito a raccontare le immagini, le espressioni, le reazioni, i paesaggi.

Che ve ne pare? Fantastica intervista, vero?(modesta la ragazza, uh?) Comunque non avrei immaginato, Vibeke bazzicassi su EFP! Anch'io sono una sua assidua frequentatrice ma solo come lettrice *ridacchia per la rima*

3 commenti:

  1. Che bella intervista!! *-* Mi ha fatto piacere leggerla e scoprire molte cose in più dell'autrice (fra cui il nome! xD) e da dove le sia venuta l'ispirazione! Anch'io viaggio quasi giornalmente da e a Milano e mi capitano delle brutte giornate scure...sarebbe bello conoscerla! :D
    Sono ancora più curiosa di leggere il suo libro adesso! *-*

    RispondiElimina
  2. Complimenti per l'intervista! ^_^ è davvero molto carina :)

    RispondiElimina
  3. Grazie ragazze per i complimenti :3 Sono contenta che vi sia piaciuto :)

    RispondiElimina

Grazie mille per aver speso minuti del vostro tempo :) ♥